L’oggetto più utilizzato dai giovani è senza dubbio lo smartphone. Oramai tutti ne hanno uno, chi può permetterselo ha l’ultimo modello super accessoriato ma comunque ce ne sono molti altri a prezzi più accessibili ma la cosa fondamentale è che abbiano tutti una connessione a internet per accedere ai social navigare in internet e inviare messaggi e molti ragazzi ci passano sopra intere giornate. Ma siamo sicuri che non abbia delle conseguenze stare troppo tempo attaccato al cellulare, purtroppo da qualche anno molti medici hanno avviato delle ricerche sui tumori causati dalle radiazioni emesse dal telefono e si stanno avendo delle risposte abbastanza negative, le ricerche hanno tutte affermato la stessa cosa: nel breve termine non sussistono rischi preoccupanti, ma, alla lunga, il contatto con il telefono può aumentare i rischi di cancro al cervello. Qualche giorno fa un tribunale ha condannato l’Inail (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro e le malattie professionali) a corrispondere giustamente una rendita vitalizia da malattia professionale al dipendente di un’azienda cui è stato diagnosticato il tumore dopo che per 15 anni ha usato il cellulare per più di tre ore al giorno senza protezioni. Romeo il nome del dipendente colpito dal tumore Ha iniziato a usare il telefonino nel 1995 sul lavoro, perché l’azienda gli chiedeva di comunicare con i loro tecnici così ha parlato al cellulare per quattro ore al giorno, quotidianamente, per quindici anni. Poi, a dicembre del 2010, si è accorto che non sentiva più da un orecchio. L’otorino gli disse che si trattava di un tappo, ma non era così. Dalla risonanza si vide che era un tumore benigno, un neurinoma. Era molto grosso e occupava buona parte del cervello, così è stato operato. Lo hanno dovuto, a causa delle dimensioni asportare il nervo acustico. Oggi non sente più dall’orecchio destro, ha una specie di paralisi vicino alla bocca. In sala operatoria ha anche contratto la meningite, la convalescenza è stata molto lunga. Non Vive più come prima, non può più prendere freddo né troppo sole e non riesce a chiudere bene un occhio, oltre a non sentire più come prima.
É la prima volta nel mondo che un tribunale, già in primo grado, afferma l’esistenza di un nesso di causalità tra tumore e uso del telefonino. I legali del lavoratore stanno scrivendo, insieme ad alcun parlamentari, una proposta di legge che impegni il governo a educare la cittadinanza sull’argomento perché molti cittadini non hanno la più pallida idea che si può prendere un tumore semplicemente utilizzando il telefono.