La settima scorsa è andato in onda alle iene un servizio su Annamaria Scarfò.La sua storia inizia quando lei aveva solo 13 e aveva avuto la sua prima cotta per un ragazzo che, da tempo, l’aveva cominciata a corteggiare. Una volta conquistata la sua fiducia, un giorno, l’ha portata in un posto dove si trovava un casolare, dove l’aspettavano altri suoi amici che hanno cominciato a usarle violenza, per poi abusare sessualmente di lei. Dopo due anni di calvario, è scattata una molla che le ha fatto dire basta. La molla è stato l’amore nei confronti di sua sorella, che sarebbe diventata, il loro nuovo giocattolo. Ma è stato a quel punto che Annamaria ha detto basta e si è decisa ad andare da carabinieri per denunciare quello che stava subendo.
Ma la cosa più sgradevole è che il paese l’ha ripudiata e ha deciso di difendere i ragazzi che l’hanno stuprata .Come si dice in questi casi oltre al danno anche la beffa e la povera Annamaria ha dovuto cambiare identità e città per cercare di ricostruirsi una vita normale .Questa purtroppo è la mentalità arretrata di molti paesi del sud ma per fortuna non sono tutti cosi ,infatti il comune di Cinquefrodi ha deciso di non lasciarla da sola e l’è stata accanto durante tutto il processo. Alla fine tutto il gruppo di ragazzi è stato dichiarato colpevole in tutti i gradi di giudizio.
Sono passati tanti anni da quel periodo, e il consiglio di Annamaria alle donne che vivono questa tragedia è quello di “Non tenere dentro questo dolore e denunciate, perché la giustizia esiste, è lenta ma c’è. Riprendetevi la vostra vita”.