Tra le associazioni più attive nella distribuzione dell’oro blu, WaterAid

Sono più di 663 milioni le persone nel mondo senza acqua potabile in casa, costrette a trascorrere ore in coda o in cammino per raggiungere una sorgente di acqua non contaminata e in tutto il mondo circa 2,4 miliardi di persone non hanno accesso a servizi igienico-sanitari adeguati, a causa della mancanza di acqua potabile e di servizi igienici, circa 315 mila bambini sotto i 5 anni muoiono ogni anno di malattie a causa dell’acqua contaminata e delle scarse misure igienico-sanitarie.

WaterAid, è un’associazione fondata nel 1981 nel Regno Unito, ha portato finora acqua potabile a 25 milioni di persone e servizi igienici a 24 milioni di persone in 37 paesi in Africa, Asia, America Latina e Oceania. È un’associazione no-profit che ricava i money necessari a portare avanti i lavori da donazioni di singoli individui, compagnie, trusts, fondazioni e governi.

Nel Nicaragua- WaterAid concede micro crediti per aiutare le persone più povere ad acquistare pozzi, serbatoi e servizi igienici accessibili e offre formazione professionale ai giovani “a rischio”, un’alternativa valida alla possibilità di unirsi a bande locali.

Nel Madagascar- si è verificata una grave siccità, mentre in altre si sono abbattute violenti inondazioni. Entrambi i fenomeni creano forti disagi alle popolazioni: maggiori distanza da percorrere per arrivare all’acqua e le provviste vengono contaminate.

In india- è molto difficile trovare un bagno pubblico anche se 157 milioni di persone vivono senza uno sicuro e privato. Il problema è così diffuso che le feci prodotte tra le stradi delle città indiane sono abbastanza da riempire 8 piscine olimpiche.

Nel sud del Sudan- 84% delle persone che vivono in aree urbane non posso accedere ai bagni.

 

WaterAid si propone di risolvere tutte queste drammatiche situazioni in giro per il mondo al fine di rendere il mondo più prospero e sano e mettere fine alla povertà inserendo un promoter della buona educazione alla sanità per prevenire la diffusione delle malattie.; questo non può essere fatto senza rendere i servizi igienici adeguati e senza la condivisione dell’oro blu.

 

 

 

 

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