Nel progetto Bing City Life fa parte anche un murales, opera realizzato da due artisti americani LEK & SOWAT, i quali partono dalla famosa locuzione latina usata dal famosissimo Giulio Cesare nel 47 a.C. dopa la sua rapida e inaspettata vittoria nella battaglia di Zela in Asia Minore.
In quest’opera gli artisti però viene sostituita volutamente la parola “vici” con una parola più contemporanea “vinci”, tutto questo perché non esistono graffiti senza errori di ortografia.
Come prima cosa hanno dipinto l’intero palazzo di nero e in seguito hanno dipinto con dell’acrilico bianco e blu delle figure astratte e infine hanno realizzato la scritta con uno spray giallo per falla brillare, in questa opera sono nascoste moli messaggi in codice, simboli e anche nomi di cittadini che riguardano le storie e vicende di Tor Marancia
LEK & SOWAT (Fr-USA)- Veni vidi vinci. Per la nostra partecipazione al progetto Big City Life siamo partiti dalla famosa locuzione latina “Veni Vedi Vici”, usata da Giulio Cesare nel 47 a.C. dopo la sua vittoria inaspettata e rapida nella battaglia di Zela in Asia Minore. Graffitisti dalla tradizione fortemente connotata dall’astrazione e dal lettering, il nostro primo desiderio é stato quello di lavorare intorno alla lettera, utilizzando la superficie offerta dall’edificio di Tor Marancia per realizzare il più grande slogan che abbiamo mai dipinto fin’ora. Big City Life ha lo scopo di rigenerare una zona popolare attraverso l’arte urbana e allora abbiamo voluto scegliere una citazione forte, la cui eco si sente ancora nel corso dei secoli, nella speranza di creare un senso orgoglio tra i residenti di questa zona trascurata. Tuttavia, sostituendo la parola ‘Vici’ con ‘Vinci’ abbiamo cercato di ottenere due cose: in primo luogo, abbiamo voluto dare l’impressione di aver commesso il più grande errore di ortografia della storia di Roma. Si sa, non é graffiti se non ci sono errori di ortografia. Tutte le ricerche archeologiche sugli edifici vandalizzati dell’antica Roma e Pompei lo dimostrano … Poi, venendo in Italia per dipingere, abbiamo voluto fare un gioco di parole attorno al nome di Leonardo da Vinci, l’artista italiano più famoso nel mondo. Così la nostra frase può essere letta come “Sono venuto, ho visto, ho fatto il mio Leonardo da Vinci” oppure “Sono venuto, ho visto, ho dipinto”, piuttosto che “ho vinto” In termini di composizione generale, abbiamo dipinto a strati, un po’ nel modo in cui un’immagine viene creata in Photoshop. Dopo aver dipinto la costruzione nera, l’abbiamo ricoperta di motivi in acrilico bianco e scritte in spray, nascondendo nella trama molte parole in codice, simboli criptici e nomi di persone che riguardano storie, persone e vicende di Tor Marancia. Nella fase successiva, ci siamo basati sulla architettura dell’edificio stesso e le sue finestre per disegnare forme geometriche astratte nei toni del blu, in riferimento al colore del cielo azzurro che sembra circondare continuamente la città romana. Infine, in una terza, abbiamo realizzato la scritta “Veni Vidi Vinci” in oro perché la scritta possa brillare dei mille incendi del mattino romano, quando il sole colpisce l’edificio con tutta la sua forza.