E se la medicina potesse liberarci dalle droghe?

La cocaina, una delle sostanze stupefacenti che agiscono sul sistema nervoso, è assunta da circa 1 milione e mezzo di persone (per paese) di età compresa tra i 16 ed i 65 anni. Circa un italiano su 1000 la usa di frequente, mentre quasi 69 italiani su 1000 ne hanno fatto uso almeno una volta.
Da tempo gli scienziati di tutto il mondo si impegnano nella realizzazione di una sostanza in grado di bloccare gli effetti delle droghe in seguito alla loro assunzione. Per la prima volta, in America, è stata creata una reazione immunitaria del corpo volta a limitare la dipendenza dalla cocaina. Si è partiti da alcuni test svolti sui topi per sviluppare il nuovo approccio contro la dipendenza da droghe. I ricercatori dello “Scripps Research Institute di La Jolla”, in California, hanno dunque portato avanti uno studio finalizzato allo sviluppo di una reazione immunitaria del corpo in grado di provocare l’annullamento degli effetti dell’assuefazione.
Per assuefazione si intende un “adattamento a condizioni particolari, proprie di un dato ambiente o conseguenti a determinati usi” il quale, a lungo termine, porta alla tossicodipendenza: “la condizione di chi avverte il bisogno irrefrenabile di assumere una determinata sostanza stupefacente nonostante le conseguenze dannose a livello psicologico, fisico, emotivo o sociale che tale assunzione possa comportare.”
Il vaccino ideato contro la dipendenza da droghe è formato da una soluzione simile alla cocaina stessa ma priva dei suoi famosi effetti stupefacenti che, introdotta nell’organismo, scaturisce la produzione di anticorpi chiamati “anti-cocaina” che sono in grado di isolarne i danni.
Di norma i vaccini si occupano di combattere virus e batteri, ma eventualmente possono anche essere progettati per reclutare il sistema immunitario del corpo affinché riconosca le sostanze non-microbiche e le combatta.
Nella realizzazione dello stesso è stato, in primo luogo, impiegata la “flagellina”, una proteina batterica capace di provocare un intervento immunitario immediato contro la droga, che rappresenta la principale sub-unità dei flagelli.
Tuttavia il vaccino, seppur inibisca gli effetti della dipendenza, non è un intervento magico, né definitivo, ma la sua somministrazione va affiancata da un supporto psicologico saldamente protratto nel tempo.

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