Robotica: tra realtà e fantascienza

Introduzione alla robotica.
Anni, decenni e secoli di sviluppo utilizzati per la costruzione di robot. Per costruirli ci siamo migliorati, e facendolo li abbiamo perfezionati, modificandoli, affinando la loro tecnologia, aumentandone la loro I.A. (Intelligenza-artificiale). Automi che sono ormai una realtà bella e buona, e sono già utilizzati in molti campi da quello della medicina a quello economico. Una realtà che fino 20/30 anni era visibile solo nei migliori film di fantascienza, ed è proprio da uno di questi che si è sviluppato il termine robot che compare per la prima volta nel romanzo dello scrittore ceco Capek intitolato “RUR” (Rossum’s Universal Robots), e deriva dalla parola ceca “robota” che letteralmente significa “lavoro forzato”. Questi film sono stati da insegnamento, e ci hanno fatto capire che non tutto va a finire sempre nel verso giusto. E’ proprio da qui che sorge la paura di molta gente, una paura irrazionale nei confronti dello sviluppo, paura di una rivolta.
Lo sviluppo.
Sin dall’antichità gli oggetti antropomorfi sono stati la manifestazione più evidente del desiderio dell’uomo di costruire esseri artificiali a sua immagine e somiglianza. Già dal XV secolo si è cercato di crearli, infatti alcuni schemi di Leonardo Da Vinci, ritrovati nel 1950 testimoniano che abbia progettato un robot che era composto da un’armatura, con al suo interno degli ingranaggi che lo rendevano capace di alzarsi e camminare. Al giorno d’oggi i robot possono salvare vite umane dopo che sono stati impiegati da qualche anno nel campo della medicina, e nello specifico in quello della chirurgia. Ne è un esempio il robot “Da Vinci”, composto da quattro braccia e una telecamera, che ha dato vantaggi inestimabili ai chirurghi: maggiore stabilità nella pratica delle incisioni al paziente, maggior precisione nelle manovre, e soprattutto una visione tridimensionale del luogo dell’operazione. I robot hanno preso piede anche nell’economia; COIN, lanciato dalla JP Morgan, adesso ha accumulato più di 360 mila ora di lavoro di avvocati, e dato che è basato sul machine learning migliora sempre di più. Nel futuro la robotica avrà sicuramente delle ripercussioni sulla nostra vita ma forse ci aiuterà anche di più.
Ripercussioni nella vita.
E’ passato recentemente il progetto di un quadro normativo che regoli automazione e intelligenza artificiale. I conservatori però sono contrariati all’idea di una tassa sulla produzione per compensare la probabile perdita di lavoro. I robot infatti sono diventati parte integrante della nostra vita quotidiana, ed è certo che un giorno lontano rimpiazzeranno il lavoro degli umani. Dall’altra parte ci avranno aiutato a vivere in modo più sano e più a lungo ma questa è una lama a doppio taglio. Sorge anche il problema dell’etica che i robot seguono in situazioni particolari di scelta e quindi la loro affidabilità nel salvare vite umane.
Robo-etica.
Potremmo definire la robo-etica quella parte dell’etica che si occupa delle problematiche legate ai robot e alla loro interazione con l’uomo, gli animali, la società, la natura ed il mondo in generale. Ai fini del nostro studio possiamo distinguere i robot secondo diverse categorie: robot antropomorfi e non antropomorfi, robot con somiglianza agli animali o meno, robot con gradi diversi di capacità di elaborazione, robot con gradi diversi di capacità di interazione con l’ambiente esterno, robot con componenti organiche o meno. Nei prossimi anni ciascuno di noi dovrà confrontarsi con i cambiamenti, anche profondi, che la presenza quotidiana dei robot avrà nella nostra vita.
Questo implica la necessità di una riflessione etica per l’orientamento di questo importante sviluppo tecnologico.

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