La scrittura è, fin dai tempi antichi, il metodo migliore per gli esseri umani di tramandare efficacemente nel presente e nel futuro il proprio pensiero. In un paese sviluppato, dunque, il diritto di scrivere ciò che si pensa in giornali e libri dovrebbe essere imprescindibile. Oggi, 3 maggio, si festeggia la Giornata mondiale della libertà di stampa con lo scopo di difendere i media dagli attacchi di forze politiche e criminali che vogliono controllare le opinioni espresse dai giornalisti, attraverso minacce e intimidazioni. Per trovare esempi di questo triste fenomeno non dobbiamo allontanarci troppo dalle nostre case: in Italia innumerevoli giornalisti sono accompagnati da una scorta h24 a seguito di minacce perpetrate da associazioni criminali quali Mafia e Camorra. Nella classifica della libertà di stampa stilata recentemente da Reporters sans Frontieres l’Italia si trova al 55esimo posto, meglio degli anni scorsi ma ancora lontano dal vertice mondiale.
In altri paesi del mondo la situazione e ancora peggiore: dittature quali Corea del Nord e Turkmenistan tengono strettamente in mano tutto ciò che viene scritto sui quotidiani nei loro paesi. Ai primi posti, invece, si trovano sempre i paesi scandinavi (Finlandia e Norvegia).