La classe degli asini

Ultimamente stanno aumentando vertiginosamente gli atti di violenza nei confronti dei ragazzi da parte degli insegnanti, in particolare nelle scuole materne o medie dove le vittime non hanno opportunità di difendersi. Questo, uno di questi tanti casi. La vicenda è avvenuta in un piccolo paese dell’Alto Oristanese, al centro della Sardegna. È una prima media, quella che ha dovuto subire le angherie della professoressa di italiano. La prof aveva diviso la classe in due categorie: asini o antipatici, ed i bravi o simpatici. La divisione non era solo concettuale, ma c’era anche una divisione fisica, gli alunni, erano infatti posti ad una certa distanza. La professoressa ha continuato a trattare in questo modo gli alunni per lungo tempo, insultando e punendo i ragazzi antipatici che non potevano neanche fare domande, e se avessero provato a farlo gli sarebbe spettata un’intera lezione con il banco verso il muro. Tale scempio fortunatamente ora è finito, per merito di una mamma che, continuando a ricevere lamentele da parte del figlio, un giorno decise di dirigersi in classe durante la lezione. Giunta in classe la domanda fatta ai ragazzi fu chiara:<< è vero che la vostra classe è divisa in bravi ed asini?>> La risposta è stata spontanea e convincente:<<Si, è tutto vero, succede sempre all’ora di italiano>>. La storia però che ne è venuta fuori successivamente, è ancora peggio, poiché a scuola erano in tanti a conoscenza di questa situazione, tra studenti, bidelli, insegnanti e dirigente. Retroscena che preferivano tenere nascosti poiché nessuno osava mettersi contro la professoressa. A mettere la ciliegina sulla torta è stato l’evento per cui nel gruppo degli scarsi ci fossero anche due disabili, essa non aveva nemmeno un minimo di riguardo per questi. Ora le indagini però sono chiuse, e l’insegnante è indagata per <<abuso di metodi di corruzione>>. La direzione scolastica ha trasferito l’insegante in un altro paese europeo. Ma purtroppo lei è ancora dietro una cattedra.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *