Un’indagine americana del Monitoring the future ha rivelato una diminuzione nell’uso di droghe quali cannabis, cocaina, crack. Si tratta di un calo che non veniva registrato dal 75′. Questa situazione ha incuriosito gli esperti, che cercano una spiegazione ai nuovi trend come la legalizzazione della marijuana o le campagne di sensibilizzazione degli ultimi anni. Ciò che però li mette in guardia è il pensiero che la diminuzione dell’uso di droghe potrebbe essere collegato al sempre maggiore utilizzo dei media da parte dei giovani: secondo dei dati del 2015 i ragazzi americani tra i 13 e i 18 anni trascorrono in media sei ore e mezzo davanti ad uno schermo. “L’utilizzo ossessivo di internet, social media, computer e smartphone ha iniziato a diffondersi tra i giovani negli ultimi anni e potrebbe aver tolto tempo per droghe e festini” afferma Nora Volkow, direttrice del National Institute on Drug Abuse americano.
Ma si deve allarmare anche l’Italia? Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza, il 50% degli adolescenti trascorre dalle 3 alle 6 ore al giorno con lo smartphone; il 16% tra le 7 e le 10; il 10% supera le 10 ore. Ma il rapporto tra l’utilizzo di droghe e quello di internet non è banale: si ha un calo nei consumatori occasionali, mentre un incremento in quelli abituali.
Sembra che i ragazzi abbiano sempre bisogno di un qualcosa da cui dipendere. Dal punto di vista psicologico questo si può spiegare dicendo che l’attrazione dei giovani verso droga e internet è una risposta al controllo e all’espressione delle emozioni. Il responsabile dell’Ambulatorio dipendenze comportamentali del Policlinico di Roma, Federico Tonioni, avvalora questa tesi: “I ragazzi possono decidere di dislocare la propria vita online, perché lo schermo del computer è un filtro che aiuta a controllare più facilmente le proprie emozioni, o possono rifugiarsi nell’abuso di sostanze, che rappresenta un modo per programmare le proprie esperienze emotive e avere un’illusione di controllo.”